La Procura ha predisposto le analisi scientifiche sugli indumenti di Elena Celeste, la donna scomparsa nel 2014.
Elena Celeste è la donna, madre di quattro figli, che il 23 gennaio 2014 è scomparsa dalla sua casa a Costigliole d’Asti. Ad avvisare le forze dell’ordine della sua scomparsa, il marito Michele Buoninconti. Gli investigatori hanno ritrovato il corpo della donna soltanto otto mesi dopo la sua scomparsa. Il corpo senza vita di Elena Celeste si trovava sulle rive del Rio Mersa.
A distanza di ben otto anni dall’omicidio della donna, stabilito in via definitiva che ad aver ucciso Elena Ceste è stato proprio suo marito Michele Buoninconti. Dal canto suo, Michele Buoninconti ha sempre proclamato la sua innocenza chiedendo di svolgere nuovamente le indagini.
Il Tribunale di Asti pronunciatosi qualche giorno fa, respinge la richiesta dell’uomo. Il pompiere di Costigliole d’Asti si trova all’interno del penitenziario di Alghero, in Sardegna. L’uomo è condannato a scontare trenta anni con l’accusa di omicidio colposo nei confronti della moglie Elena Celeste.
La proposta della revisione di processo
Da subito l’uomo era motivato ad ottenere una revisione del processo. I vestiti della vittima, la mattina in cui è scomparsa, erano stati ritrovati all’interno dell’abitazione, nel cortile. Ma durante le fasi preliminari non erano state predisposte le analisi scientifiche sui vestiti. Gli investigatori si erano limitati a compiere un esame sul materiale in essi riscontrato e ritenuto compatibile con quello delle rive del Rio Mersa. Proprio il fiume in cui è stato rinvenuto il cadavere della donna.
Secondo la difesa, questa mancanza costituirebbe una falla del procedimento. Ciò a causa del fatto che l’autopsia non era stata in grado di chiarire quale fosse stata la causa che ha portato alla morte Elena Celeste. Per questo motivo è stata presa la decisione del pool difensivo di adire il Tribunale di Asti per ricevere l’autorizzazione di effettuare i necessari accertamenti su eventuali Dna terzi presenti sugli indumenti e sugli oggetti personali di Elena Celeste.